In occasione delle commemorazioni per Giorno della Memoria, data in cui si ricordano le atrocità della Shoah, come ultimo evento della manifestazione "Tivoli in Classica 2019/2020", vogliamo proporre, insieme agli amici di alcune delle altre realtà musicali del territorio, un momento di riflessione che desideriamo realizzare attraverso l'incontro tra musica e letteratura, tra la compagine orchestrale e corale riunita e la voce recitante.
PROGRAMMA
1. Ilse Weber – Wiegala
Direttore: Francesco Romanzi
INGRESSO LIBERO
Maestri dei cori:
Manuele Orati – Coro “F. Mannelli”
Maurizio Pastori - Coro Nanino
Roberto Proietti - Coro Arcobaleno
Voce recitante: Valentina Renzetti
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L'orchestra sinfonica è composta dagli elementi
dell'Orchestra Filarmonica di Tivoli,
del Centro Diffusione Musica
e dell'Orchestra Ghironda
Evento realizzato in collaborazione con:
Comune di Tivoli
Amici della Musica di Tivoli - Coro ¨G. M. Nanino¨
Ass.ne Corale ¨Francesco Mannelli¨
Ass.ne Formativo-Educativa San Getulio
Gli allievi del Centro Diffusione Musica
Charmonie Vocal Group
Coro ¨Arcobaleno¨ - Tivoli Terme
Orchestra Filarmonica di Tivoli
Orchestra Ghironda
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Note su alcuni dei brani in programma
Wiegala
Fu composta da Ilse Weber nel campo di di concentramento di Theresienstadt. La storia tragica di questa ninna nanna si contrappone alla dolcezza della melodia che Ilse Weber cantava accompagnandosi con la chitarra.
Testo
NINNA NANNA
Fai ninna, fai nanna, mio bimbo, lo sento
risuona la lira al soffiare del vento,
nel verde canneto risponde l'assolo
del canto dolce dell'usignuolo.
Fai ninna, fai nanna, mio bimbo, lo sento
risuona la lira al soffio del vento.
Fai ninna, fai nanna, gioia materna,
la luna è come una grande lanterna,
Sospesa in alto nel cielo profondo
volge il suo sguardo dovunque nel mondo.
Fai ninna, fai nanna, gioia materna,
la luna è come una grande lanterna.
Fai ninna, fai nanna, sereno riposa
dovunque la notte si fa silenziosa!
Tutto è quieto, non c'è più rumore,
mio dolce bambino, per farti dormire.
Fai ninna, fai nanna, sereno riposa
dovunque la notte si fa silenziosa!
H. Yaboklov - Papirosn
La canzone Papirosn è tratta dall'omonima commedia che Yablokoff scrisse nel 1932 negli Stati Uniti.
Hermann Yablokoff (1903-1981), originario di Hrodna, oggi in Bielorussia, era emigrato negli USA nel 1924. Personaggio molto noto nel teatro yiddish americano, alla fine della guerra Yablokoff fece molte tournée in Germania, Austria ed Italia per portare conforto ai rifugiati sopravvissuti alla Shoah.
La canzone parla di un bambino che vende sigarette per strada, ma nessuno gliene compra ed è quindi destinato a morire di fame.
La canzone è ambientata in una città dell'Est Europa non meglio specificata negli anni '20 e descrive quindi la miseria del primo dopoguerra ("mio padre ha perso le mani in guerra") e fu ispirata a Yablokoff dopo aver visto i bambini vendere sigarette per strada durante i pogrom di Grodno nel 1922.
Yablokoff si attribuisce anche la melodia, ma probabilmente essa deriva da una canzone popolare bulgara
K. Jenkins - Sanctus da “The Armed Man - Mass for Peace”
“The Armed Man: A Mass For Peace” è una composizione per solisti, coro e orchestra scritta nel 2000 dal compositore gallese Karl Jenkins, la cui prima esecuzione si è tenuta nell’aprile dello stesso anno alla Royal Albert Hall di Londra.
“The armed man” prende il titolo dalla omonima e nota chanson medioevale “L’homme armé” il cui tema era divenuto molto popolare già nel XIV sec., tanto che in poco più di un secolo erano state composte più di 30 messe che utilizzavano in qualche modo questa melodia. L’opera è stata commissionata dalla Armouries Reale Museo per le celebrazioni del Millennio (2000), ed è stata dedicata alle vittime della crisi del Kosovo.
Nell’opera i testi, di grande valenza simbolica e letteraria, si susseguono secondo un preciso schema narrativo; utilizzando per contrasto il modello del “Proprio” e dell’”Ordinario” liturgico, si evoca la guerra nelle sue fasi: la chiamata alle armi, la carica, il culmine della battaglia, il suo triste epilogo, ma anche la rinascita, la speranza nel cambiamento, il desiderio di una nuova era. Dal trecento ai giorni nostri, la parola cantata guida l’ascoltatore in un percorso ideale dalla guerra alla pace: la chanson, la chiamata del muezzin, i testi immortali dei Salmi, l’antichissimo poema indiano “Mahabharata”, i testi liturgici, l’incitamento devastante dei versi di Kipling, le meditazioni dolenti sulla catastrofe di Hiroshima scritte da Togi Sankichi (poeta-simbolo morto proprio in seguito alle radiazioni nucleari), il desiderio di pace di T. Malory e A.L. Tennyson, per finire con le confortanti parole del Libro delle Rivelazioni.
Tredici brani, tredici testi, tredici riflessioni su un tema sempre attuale, mai come oggi